
Le 3 domande più frequenti sul Barolo
Il Barolo è il vino rosso che sa esprimere al meglio la territorialità delle Langhe.
Conosciuto anche come “Vino dei re, Re dei vini” per la sua nobiltà di struttura e per aver soddisfatto i gusti della nobiltà italiana. Se vuoi conoscere quale storia si cela dietro al Barolo, ti consiglio di leggere il blog Scopri il Barolo, vino dei re e re dei vini
Tre sono le domande che vengono maggiormente poste sul Barolo. Le abbiamo raccolte in questo articolo per svelarti le risposte che nessuno ti ha mai dato.
Perché il Barolo costa così tanto?
Il suo prezzo è dovuto alla qualità della materia prima: il vitigno Nebbiolo è il più caro in Italia.
Infatti, è uno dei vitigni più difficili da coltivare per la fragilità dei grappoli, il ciclo vitale lungo, la maturazione tardiva e la necessità di lunghi affinamenti. Solo 11 comuni nelle Langhe presentano le condizioni pedo-climatiche giuste per la sua produzione.
Come si serve il Barolo?
Va servito ad una temperatura di 18-20°, lasciando ossigenare la bottiglia aperta almeno un’ora prima della degustazione.
Usa un calice di grandi dimensioni per permettere la diffusione dei profumi.
I suoi tannini austeri, i sentori terrosi e di sottobosco, ben si abbinano con tartufo, carne e formaggi stagionati.
Da evitare pietanze amare, piccanti o tanto salate.
Qual è la differenza tra Barolo e Barbaresco?
Nascono entrambi dallo stesso vitigno, il nebbiolo. Hanno la stessa stessa struttura elegante e nobile. Sono prodotti tutti e due nelle Langhe.
Ma sono totalmente differenti tra loro.
Gli 11 comuni del Barolo hanno terreni ricchi di calcare che si esprimono in potenza e corposità.
I 3 comuni del Barbaresco sono una zona più sabbiosa che determina sentori più eleganti e profumati.
Ora che hai chiaro ogni dubbio sul Barolo, puoi dedicarti nella scelta della tua etichetta preferita tra quelle di Poderi Gianni Gagliardo.
Nella loro selezione trovi 4 Barolo che si differenziano nettamente tra loro in base al terroir in cui sono coltivati i vitigni. Scopriamoli insieme.
La selezione di Poderi Gianni Gagliardo

Barolo DOCG
Vigneti coltivati tra La Morra, Monforte, Serralunga e Verduno.
La combinazione di nebbiolo di questi terreni, dona un carattere particolarmente espressivo già in giovane età, ma con un ottimo potenziale di invecchiamento.
Il Barolo del 2018 si caratterizza per i suoi aromi di ciliegia e buccia di prugna con sentori più delicati di mirtillo, rosa e violetta.
Barolo DOCG Castelletto
Vigneti situati a Monforte d’Alba. I suoi tratti distintivi sono: eleganza, profondità, delicati sentori marini, sentori di ciliegia matura, lavanda e polvere di liquirizia.
L’annata 2016 ha avuto un inverno dalle temperature miti, una primavera fresca e piovosa e un’estate con una spiccata escursione termica: clima perfetto per ottenere il meglio dal Barolo.
Barolo DOCG La Morra
È il Barolo più fresco di Gagliardo i cui vigneti sono coltivati a La Morra.
L’annata 2017 ha visto una gelata primaverile e scarsità di precipitazioni: gli acini erano piccoli ma concentrati di dolcezza.
I primi aromi che emergono sono quelli di frutti rossi, note erbacee e speziate e si chiude con aromi di cuoio e tabacco.
Barolo DOCG Lazzarito
Il Cru del Barolo di Gagliardo.
L’assaggio porta con sé aromi di terra, cuoio, sottobosco e note finali di vaniglia e tabacco. Un vino elegante con sapore persistente.
Nel 2017 il vigneto Lazzarito ha prodotto un vino di grande profondità e lunghezza con tannini ben maturi e piacevoli.